Anche la gioielleria Carbone abbassa le serrande in via Maestra ad Alba

«Abbiamo visto via Maestra cambiare, fino ad assumere una dimensione poco adatta per una gioielleria artigianale come la nostra»

ALBA Sebbene il commercio albese abbia chiuso il 2023 con un bilancio positivo in quanto a aperture e chiusure di negozi,  come Gazzetta d’Alba spiega nel servizio in edicola nel numero di questa settimana, prosegue l’evoluzione del centro storico.

Dopo la Caffetteria Maestra, ha chiuso un’altra attività storica, che si trova a pochi metri: la gioielleria Carbone. Da alcuni giorni, le due vetrine che affacciano su via Vittorio Emanuele sono vuote. Al loro posto, un cartello bianco con l’annuncio della chiusura, mentre restano del tutto operativi gli altri negozi della provincia, a Bra, Savigliano, Fossano e Saluzzo.

Un’attività artigianale e familiare, oggi portata avanti dai tre fratelli Giovanni, Roberto e Daniela Carbone, che hanno proseguito l’attività avviata dal padre, gioielliere a sua volta. «Siamo presenti in via Maestra dal 1960, quando nostro padre ha spostato l’attività da Dogliani ad Alba, dove siamo rimasti fino a oggi», spiega Giovanni Carbone.

Sui motivi della chiusura del negozio albese, i motivi sono chiari: «Ci sono diversi fattori che concorrono, a partire dal fatto che sia io che mio fratello abbiamo superato i sessant’anni. Era il momento di prendere una decisione: in questi anni, abbiamo visto via Maestra cambiare, fino ad assumere una dimensione poco adatta per una gioielleria artigianale come la nostra».

Carbone si spiega meglio: «Per i grandi marchi, di qualsiasi settore,  i costi elevati sono bilanciati da un grande ritorno pubblicitario. È vero che vedevamo transitare ogni giorno davanti alle nostre vetrine grandi flussi di persone, ma spesso i turisti non hanno il tempo di fare acquisti in gioielleria. Possono leggere il nome “Carbone”, certamente, ma non troveranno  il nostro punto vendita in altre regioni o all’estero, a differenza dei marchi internazionali. È diverso il discorso dell’enogastronomia, senza dubbio, che è un grande traino. Non intendo dire che la città abbia fatto passi indietro: anzi, è cresciuta in modo evidente, cambiando lo scenario in cui si trova a operare una bottega artigianale. Diverso è per città come Savigliano o Fossano, dove i flussi turistici sono molto più contenuti e la dimensione è più adatta a una gioielleria familiare».

Così i tre fratelli hanno deciso di chiudere: «Eravamo proprietari dei muri del negozio albese  e ci siamo resi conto che, basandoci solo sulla clientela locale, sarebbe stato più redditizio affittare a uno dei marchi che si sono fatti avanti nel corso degli anni. Per una scelta personale, però, abbiamo deciso di non affittare e di vendere l’immobile». Ad acquistarlo, un altro gioielliere di via Maestra, tra l’altro concessionario di un noto marchio di orologi, che deciderà come utilizzare il negozio.

Carbone conclude: «Ho un ottimo rapporto con tutti i miei colleghi: ai clienti dispiaciuti per la nostra chiusura, consiglio qualcuna delle altre gioiellerie albesi, a seconda di ciò che si cerca. Poi, per chi ha voglia di raggiungerci negli altri negozi in provincia, continuiamo a esserci, come sempre».

Francesca Pinaffo

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