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Sobrero: il mio sogno è disputare il Tour de France

Sobrero: il mio sogno è disputare il Tour de France 1
Matteo Sobrero e il nutrizionista roerino Giacomo Garabello in ritiro a Maiorca.

CICLISMO La quinta stagione di Matteo Sobrero da professionista inizierà a fine gennaio in Arabia Saudita, all’Alula tour, con la maglia verde e gialla della Bora-Hansgrohe, una delle formazioni di punta del panorama ciclistico internazionale.

La compagine tedesca ha piazzato nei mesi scorsi il colpo di mercato più importante, ingaggiando lo sloveno Primoz Rogliç, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, arricchendo una squadra che contava già su nomi di alto livello come Hindley (vincitore del Giro 2022), Vlasov, Kämna, Jungels, Denz (vincitore della tappa Bra-Rivoli al Giro del 2023) e Schachmann. Nel primo raduno stagionale, a metà dicembre, a Maiorca, Sobrero era in camera proprio con Rogliç.

«Il ritiro è andato bene. Abbiamo sempre trovato bel tempo e non abbiamo mai perso un giorno di allenamento. È stata anche l’occasione per testare il materiale. Sono soddisfatto», racconta Matteo, che dal 6 gennaio fino al 16 è di nuovo alle Baleari con la squadra per proseguire la preparazione in vista del debutto in Arabia. Dopo la breve corsa a tappe saudita Matteo tornerà in ritiro a febbraio, questa volta in altura, sul vulcano Teide, alle Canarie, prima di iniziare la stagione europea. Il corridore di Montelupo Albese a marzo parteciperà alla Parigi-Nizza e probabilmente alla Milano-Sanremo, ma i dettagli della programmazione restano da definire. È probabile che Matteo disputi di nuovo il Giro dei Paesi Baschi (che lo scorso anno lo ha visto grande protagonista) e le classiche delle Ardenne.

Sui compiti che lo attendono nella nuova squadra, Sobrero precisa: «Nella prima parte dell’anno sarò in appoggio ai capitani. Potrei avere più libertà di movimento ai Paesi Baschi o all’Amstel gold race, mentre alla Liegi e alla Freccia Vallone sarò al lavoro per Roglic».

Alle porte di una stagione che vedrà il Giro d’Italia partire da Torino e il Tour de France dall’Italia, con una tappa (la terza) che interesserà Langhe e Roero, Matteo ha le idee chiare su quale corsa vorrebbe disputare. «Il mio sogno è di partecipare al Tour. Mi piacerebbe esserci perché partirà per la prima volta dall’Italia e passerà da Alba. Sarebbe una grande emozione. Ma per essere convocato dovrò essere al top della forma. Rogliç andrà al Tour per puntare alla vittoria e al suo fianco servirà una squadra al massimo della condizione».

Il nutrizionista della squadra arriva da Scaparoni

Nel ciclismo globalizzato di oggi può accadere che in una squadra tedesca si incontrino un ciclista langarolo proveniente da un team australiano e un nutrizionista roerino che lavorava in una formazione kazaka. I protagonisti di questa vicenda sono Matteo Sobrero e Giacomo Garabello, nel 2024 alla Bora-Hansgrohe, il primo come corridore e il secondo come nutrizionista. Garabello, classe 1996, di Scaparoni, è arrivato alla formazione tedesca dopo due stagioni all’Astana. Si è appassionato al ciclismo per motivi di studio dopo esperienze agonistiche come calciatore in quello che alcuni anni fa si chiamava prima Roero calcio e poi Corneliano-Roero e ora è l’Alba calcio. Attualmente Giacomo, quando il lavoro glielo permette, continua l’attività calcistica nel Piobesi.

Dopo la laurea in scienze motorie Garabello si è specializzato in nutrizione nello sport a Liverpool. Nella città dei Beatles ha avuto come mentore James Morton, nutrizionista del Team Sky negli anni d’oro di Froome e, in precedenza, della formazione di calcio del Liverpool. «Mi sono appassionato al ciclismo con lui. È importante imparare da chi vince», racconta Garabello, che ora lavora a tempo pieno nel mondo della bici.

Per Giacomo, come per Sobrero, l’arrivo alla Bora, rappresenta un passo importante nella crescita professionale. «Per il 2024 cercavano una persona in più nel settore della nutrizione. Per me sarà un grandissimo salto di qualità, anche se già all’Astana ho avuto modo di lavorare ad alto livello con campioni come Nibali e Cavendish», afferma Garabello. «Essendo anche un cicloamatore, con Matteo ci siamo incontrati e conosciuti andando in bici nella zona», spiega Garabello, quasi coetaneo di Sobrero.

In un ciclismo ormai sempre più tecnologico, il nutrizionista, come il preparatore atletico, la scelta dei materiali e l’abbigliamento, ha un ruolo importante nel migliorare le prestazioni degli atleti. Non c’è più spazio per l’improvvisazione. «La bellezza di questo lavoro è nella squadra che sta dietro alla squadra vera e propria. Nel 2024 la Bora avrà tre nutrizionisti e sei preparatori atletici. Tra di noi c’è uno scambio di informazioni costante e continuo, sia nei ritiri che durante le corse, in modo da avere una preparazione ottimale e far sì che tutto funzioni al meglio», conclude Garabello. 

Corrado Olocco

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