Una casa per 40 anziani

TERZA ETÀ  Una casa di riposo nel cuore di Alba. Aprirà il 30 aprile, festa di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, perché a realizzarla è stata la comunità cottolenghina che presta servizio in via Vernazza a favore di persone disabili, malate e anziane. I religiosi hanno deciso di riqualificare un’ala del complesso, che si affaccia su corso Nino Bixio, e creare una residenza per gli anziani non autosufficienti. «È un’idea nata oltre dieci anni fa per rispondere alla richiesta delle famiglie di avere un luogo, a loro vicino, che potesse accogliere i parenti facendoli sentire come a casa», ha spiegato il direttore tecnico generale del “Cottolengo” don Eugenio Cavallo durante la visita al cantiere, a cui ha partecipato anche il sindaco Maurizio Marello.

anziani alba
Marello incontra i responsabili della nuova struttura; a sinistra, la direttrice, suor Nadia Pierani.

 

 

Dall’interno dei locali ristrutturati pare di essere in una palazzina qualsiasi. Da una parte la collina di Altavilla, dall’altra i campi da calcio dell’Albese e a due passi il mercato coperto. In mezzo un bel cortile con alberi. Al primo piano la sezione verde, «perché più vicina alla terra», con 20 posti letto, servizi e spazi per pranzare, riposarsi e stare in compagnia, al piano superiore, collegato al precedente con moderni ascensori, una sezione identica con altri 20 posti letto, colorata però di azzurro. In totale sono quindi 40 posti, a cui se ne aggiungeranno dieci, in un’altra area della casa “Cottolengo”, per gli anziani disabili. Sul tetto ci sono pannelli fotovoltaici, mentre per riscaldare gli ambienti si è optato per il teleriscaldamento. Al piano terreno si trovano ambulatori e servizio di fisioterapia, chiesa, laboratori, lavanderia e cucina. Insomma, una vera pensione – al momento privata –, realizzata in poco più di un anno e mezzo e costata 3,7 milioni di euro.

La gestiranno le dieci suore della congregazione, le quali, sotto la direzione della nuova direttrice, la superiora suor Nadia Pierani, coordineranno un gruppo di 50 persone tra operatori, infermieri e professionisti, ai quali si affiancheranno i circa 150 volontari. La generosità del territorio, oltre che negli interventi di volontariato, si è manifestata con alcuni contributi erogati da benefattori e dalle fondazioni Ferrero e Crc. Con l’entrata in funzione della casa di riposo raddoppieranno gli ospiti del centro, passando dagli attuali 57 a quasi cento.

Per usufruire di uno dei posti occorre rivolgersi ai gestori: nel caso di persone indigenti le rette potranno essere alleggerite. «Sarà una struttura aperta e viva, che avrà il sapore di una casa piena di affetto», ha affermato suor Nadia Pierani.

Enrico Fonte

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