Il futuro del vino sarà ecologico e pure economico

Il futuro del vino sarà ecologico e pure economico

NEVIGLIE “Convenzionale, sostenibile, biologico, biodinamico: verità, bugie, speculazioni, convinzioni” era il titolo della riflessione con la quale si è aperto il convegno “Viticoltura: la sostenibilità è il futuro”, tenutosi sabato scorso nell’ambito della manifestazione Goodwine Neviglie, promossa dal Comune e dai produttori vinicoli del paese. Numerosi personaggi legati al mondo del vino, sollecitati dal giornalista Filippo Larganà, hanno commentato un dato allarmante: 240mila tonnellate di fitofarmaci vengono sparsi ogni anno in Europa per il solo comparto viticolo.

«La sostenibilità è l’unica possibilità per mantenere l’attività della vitivinicoltura, pensare a un futuro, senza un uso intensivo della chimica e di tutto quello che danneggia la natura e la salute di chi ci lavora. Occorre prendere coscienza del presente, e iniziare a lavorare nella giusta direzione», è stato il messaggio del sindaco di Neviglie Roberto Sarotto.

Mentre il direttore del Consorzio dell’Asti, Giorgio Bosticco ha affermato: «Bisogna avere la consapevolezza, che il mercato chiede, e chiederà sempre più, alimenti sani: chi non va in questa direzione verrà tagliato fuori dai mercati. Il nostro compito è di educare la sensibilità dei vitivinicoltori e promuovere in ogni modo questo tipo di produzione». «Un centinaio di aziende cuneesi ha aderito a un progetto, che prevede alcune attività mirate», ha spiegato Fabrizio Rapalino di Coldiretti, che ha proseguito elencando: «Si tratta della riduzione ragionata della chimica, la biodiversità nei vigneti, il riutilizzo di acqua piovana». E ha concluso ribadendo che lavorando bene è possibile contenere i costi.

Alcune soluzioni concrete arrivano dal progresso tecnologico. Il diserbo chimico, che alcuni anni fa sembrava impossibile evitare, può essere sostituito da macchinari di nuova generazione.  Un’altra innovazione arriva dai droni: in base ai risultati dei loro primi utilizzi in viticoltura, risultano derive molte contenute dei prodotti erogati. Si prestano molto bene per i terreni particolarmente ripidi, e sono validi anche per il problema della sicurezza dei lavoratori.

All’incontro hanno partecipato Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera; Matteo Ascheri, presidente del Consorzio del Barolo; l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero. Da tutti gli interventi è emerso un concetto: la sostenibilità non deve essere solo ambientale. «Il prefisso “eco”, deve essere sempre inteso in un duplice senso: eco-logico ed eco-nomico», hanno concluso.

Silvana Fenocchio

Banner Gazzetta d'Alba