Scuola: non ci sono criticità per le lezioni in presenza ma il monitoraggio con i tamponi non decolla

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Immagine d'archivio

SCUOLA «La ripresa delle lezioni in presenza al 50%, dal 18 gennaio, finora non registra particolari criticità». Lo ha detto l’assessore all’istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, riferendo alla quarta e sesta commissione riunite in seduta congiunta.

In base ai dati forniti dall’assessore Chiorino, tra il personale docente ci sono 372 positivi e un totale di 472 insegnanti in quarantena; tra il personale non docente i positivi sono 169, e 324 gli addetti in quarantena. Gli studenti positivi sono 1.763, quelli in quarantena sono 3.748.

Numeri che non soddisfano la consigliera regionale del Movimento 4 ottobre, Francesca Frediani, secondo cui vengono confermati «i nostri timori rispetto alle difficoltà del programma Scuola sicura. Complicazioni dovute principalmente a una comunicazione poco chiara verso le famiglie, difatti non sono ancora state inviate indicazioni precise sulle modalità di adesione e le tempistiche di screening».

«Con il rientro in aula così fortemente voluto ci saremmo aspettati un meccanismo già perfettamente oliato e un sistema pienamente operativo», l’opinione di Frediani.

«Stiamo preparando una lettera che dovrebbe chiarire le modalità di partecipazione e aiutarla», ha spiegato Chiorino, che si è detta disponibile a fornire aggiornamenti continui sui dati alle due Commissioni.

«Come emerso oggi in commissione regionale, su una platea potenziale di 83 mila aventi diritto, tra docenti e personale scolastico, appena 4307 screening sono stati prenotati e 4194 eseguiti», commenta in una nota la consigliera reginoale del Movimento 5 stelle Sarah Disabato. «I numeri evidenziano l’impatto limitato di questo intervento, occorre quindi migliorare il dialogo e la comunicazione con tutti gli istituti scolastici».

«L’immagine simbolo del flop del progetto scuola sicura voluta dal presidente Cirio è questa: solo il 5 percento dei docenti piemontesi ha aderito alla campagna per il tampone e non abbiamo dati sugli screening per gli studenti che, di fatto, non è mai partito: ancora una volta, non c’è nessuna correlazione tra gli annunci alla stampa e i miseri risultati ottenuti», commenta di Marco Grimaldi (Liberi uguali e verdi).

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