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Comunità cristiane sensibili ad ambiente, lavoro e futuro

Comunità cristiane sensibili ad ambiente, lavoro e futuro

DOPO TARANTO La settimana scorsa, il vescovo di Alba, Marco Brunetti, ha radunato il Consiglio presbiterale della diocesi, dedicando l’intero incontro su come proseguire nella nostra Chiesa locale il cammino iniziato a Taranto nell’ottobre scorso, con la 49ª Settimana sociale dedicata al tema “Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro”, sulla scia dell’enciclica di papa Francesco, Laudato si’, ma anche tenendo conto della sfida posta dalla transizione ecologica: entrambi ci chiedono di incarnare i valori della dottrina sociale nella concretezza delle res novae e dei problemi di oggi, rifacendo in questo lo stesso percorso già realizzato dalle comunità credenti che ci hanno preceduto nei confronti delle sfide dei loro tempi.

Per vincere le sfide delle nuove povertà ed emarginazioni, ai tempi della rivoluzione industriale, sono nate, spesso nelle sacrestie delle parrocchie, le casse rurali, le banche di credito cooperativo, le cooperative di consumo e produzione che hanno dato allo sviluppo economico nel nostro Paese – grazie allo sforzo di credenti e non credenti di buona volontà – un volto umano, solidale e sostenibile. Da quell’operosità e da quelle reti e istituzioni civili è nata un’economia dal volto umano che ha diffuso i benefici dello sviluppo economico ed evitato disgregazioni e conflitti devastanti sviluppatisi purtroppo in molti altri Paesi dove la stessa opera di mediazione non è stata invece incentivata.

È per questo che oggi, nel solco della stessa fonte di ispirazione e degli stessi princìpi, la Chiesa italiana propone la nascita di un rinnovato percorso di partecipazione e di cittadinanza attiva che si sviluppa, oltre ai temi del consumo e del risparmio responsabili.

È stato l’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro a fornire una griglia di lettura dei fenomeni che riguardano e coinvolgono il nostro territorio per poi abbozzare un Decalogo di conversione alla sostenibilità.

Il responsabile della pastorale sociale, Michael Isnardi, è partito da una serie di dati sul caporalato, il lavoro e l’economia sommersi, gli investimenti illegali magari finanziati con i nostri risparmi, per poi passare a una bozza con delle azioni concrete da sviluppare nell’ambito della comunità ecclesiale locale: l’appello scaturito dalla Settimana sociale di Taranto sollecita un lungo pellegrinaggio verso un’ecologia integrale che le nostre comunità possono e debbono avviare, e non si limita a parlare soltanto di sostenibilità ambientale o efficientamento energetico, ma vengono indicati quattro sentieri di conversione e generatività futura per le comunità ecclesiali.

Si tratta di ragionare e agire su: Comunità energetiche, Finanza responsabile, Consumo responsabile e Proposta di alleanza. Le azioni che tutti possono intraprendere spaziano dalla raccolta differenziata all’energia da fonti rinnovabili, dalla tracciabilità delle spese ai contratti regolari di lavoro, dal risparmio sul consumo di acqua all’acquisto equo e solidale di beni, dallo sfruttamento dei terreni al fotovoltaico, dalla trasparenza dei bilanci alla gestione etica dei risparmi.

L’intero pacchetto di proposte costituirà materia di approfondimento per il clero e la Chiesa albese tutta, tenendo presente che la sensibilità cristiana verso l’ambiente si basa sulla teologia della creazione e dell’incarnazione, con la natura che è dono di Dio e luogo della sua presenza.

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