Il termometro delle famiglie indica febbre ancora elevata

Il termometro delle famiglie indica febbre ancora elevata 1

ALBA «Faccio l’operatrice sociosanitaria in una struttura nei pressi di Alba e guadagno 1.300 euro di stipendio. Sono sempre riuscita a risparmiare qualcosa – almeno 100 euro al mese –, ma per la prima volta, a febbraio, il mio conto è andato in rosso. Osservare il segno meno nel resoconto bancario mi ha lasciato una sensazione ambivalente. Se proprio io che mi prendo cura delle persone, svolgendo mansioni delicate, non vengo riconosciuta a livello economico, ho allora l’opportunità di sentirmi libera di ricominciare, inventando nuove strade».

Marilena è una donna di 42 anni che vive a Santa Vittoria. La sua storia è quella di chi ogni giorno deve calcolare ogni mossa, registrare ogni spesa, programmare il futuro con attenzione. Ma è anche la vicenda di chi non consegna all’economia il proprio destino. Conclude la donna: «Non tutti hanno la mia forza: quasi sempre le persone hanno paura di crollare e di conoscere la miseria, se non fanno attenzione. A loro dico: non lasciate che periodi come questo vi sabotino la vita!».

La nostra storia introduce a un insieme. Per capire come stanno le famiglie in questo periodo l’associazione Altroconsumo ha pubblicato una ricerca dal titolo Termometro. Nei dati sono contenute vicende simili a quella di Marilena. Emerge che in Italia nel 2021 il numero di famiglie in grado di affrontare le spese senza difficoltà è diminuito: l’indice è, infatti, passato da 48,9 a 46,2, anche se in Piemonte si sale oltre la media, a 50,3. Gli ambiti in cui si riscontrano maggiori disagi sono la salute (per il 43% di chi ha fornito una risposta), l’abitazione (per il 39%) e la mobilità (37%).

In particolare, rispetto al 2020 si registra un importante aumento dei nuclei che non riescono pagare le bollette (+10%), le spese per l’automobile (+9%) e quelle dentistiche (+6%). Per quanto riguarda il risparmio si registra un calo: è stato faticoso mettere soldi da parte per il 68% degli intervistati. Le famiglie più in crisi sono quelle del Meridione e quelle i cui membri hanno un basso livello d’istruzione: mostrano maggiore agilità le coppie in cui entrambi i partner sono laureati. Pure i giovani se la cavano male, così come i nuclei in cui è presente un disoccupato.

Per quanto riguarda le aspettative per l’anno in corso, la percentuale di italiani secondo cui le difficoltà economiche aumenteranno è pari al 35%, contro un 19% che ritiene invece che ci saranno miglioramenti. Il 71% dei connazionali – sette su dieci – teme di non riuscire a risparmiare. Sia sulla situazione attuale che sul prossimo futuro pesa ancora l’effetto del Covid-19. Una famiglia su tre ha subito una riduzione delle entrate nel 2021 per la pandemia, principalmente (nel 46% dei casi) a causa di un periodo d’inattività professionale.

È probabile che questa situazione genererà paura sociale e frammentazione. Trasformare queste sensazioni in solidarietà e in nuove possibilità di relazione sarà una sfida individuale e collettiva.

Sara Elide

Pellegrinuzzi: «Nell’incertezza restiamo tra le regioni migliori»

Parliamo con Flavio Pellegrinuzzi, uno dei ricercatori di Altroconsumo.

I dati piemontesi sulla difficoltà delle famiglie raccontano una storia difficile?

Il termometro delle famiglie indica febbre ancora elevata
Flavio Pellegrinuzzi

«È il primo anno in cui diminuisce l’indice che descrive la capacità delle famiglie di sostenere le spese per 6 categorie: alimentazione, mobilità, salute, casa, istruzione, cultura e tempo libero. La situazione appare preoccupante, perché sembrava stessimo per uscire dal periodo più buio del Covid-19. L’unica nota positiva è che il Piemonte si rivela ancora una volta una delle regioni migliori sul resto dell’Italia».

Come cambia la difficoltà rispetto al passato?

«Assistiamo a un incremento delle situazioni gravi. Si rilevano meno famiglie che non hanno avuto problemi e si riducono i nuclei in grado di affrontare le spese quotidiane. Le difficoltà maggiori sono sperimentate dal ceto medio, più che da nuclei già vulnerabili o da quelli con un notevole potere economico: una persona su tre crede tuttavia che le cose andranno peggio».

Che cosa bisogna fare per fronteggiare questo periodo?

«Sarà necessario l’intervento del Governo, ma anche le persone dovranno modificare i propri stili di vita. Per esempio, evitando di accendere le luci quando non servono o acquistando elettrodomestici di classe energetica elevata: l’investimento farà calare la bolletta».

In Piemonte la classe media non riesce più a fare quadrare i conti

Abbiamo chiesto ad Altroconsumo di elaborare i dati della ricerca Termometro (che presentiamo qui sopra) a livello regionale. Grazie ai ricercatori possiamo osservare che in Piemonte le famiglie che non hanno difficoltà ad arrivare a fine mese nel 2021 sono in diminuzione rispetto al 2020 e diminuiranno ancora nel 2022, secondo le proiezioni. E ancora: i nuclei che dichiarano di non avere alcun problema passano dal 41% al 39%, quelle con alcune difficoltà si attestano dal 53 al 55% e i nuclei con gravi problemi dal 5 al 6%.

Eppure, alla domanda «Quanto è stato facile per te e per la tua famiglia risparmiare durante l’anno?», nel confronto tra 2020 e 2021 emerge una differenza positiva: i nuclei per cui è stato molto facile passano infatti dall’1 al 3%. Sul versante opposto, chi ritiene molto difficile o impossibile mettere euro in cassaforte è passato dal 32 al 37%, che significa oltre una famiglia su tre.

Nel complesso affiora però uno scenario difficile, testimone di una crisi sociale e di un mondo sempre meno stabile nelle sue variabili economiche. Spiega Federico Cavallo, responsabile delle relazioni esterne di Altroconsumo: «Il termometro segna rosso: più famiglie fanno fatica a sostenere le spese quotidiane, segno di un generale impoverimento degli italiani che si conferma forte nelle aree in difficoltà e si allarga a nuove fasce della popolazione, toccando il ceto medio».

s.e.

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