MUSSOTTO Si protrae da oltre un anno l’esasperante alternanza di furti, scassi e atti vandalici ai danni della casetta dell’acqua del Mussotto, ubicata in via Guarene nei pressi della vecchia chiesa parrocchiale. Inaugurata nel 2013, ora Accadueo, società che la gestisce, ha detto basta: dalla scorsa settimana è stato affisso un cartello con scritto «La casetta è chiusa a causa di continui furti con scasso». Andranno verificati eventuali obblighi contrattuali, ma comunque è chiaro lo stato d’animo in cui si ritrova chi, a fronte di un guadagno costituito da qualche decina di euro giornaliera, deve garantire il servizio. Lo scorso anno era stata installata una telecamera, che però non ha fatto desistere i malintenzionati. Le forze dell’ordine stanno indagando sull’identità dei responsabili.
Il presidente del quartiere Giovanni Lano si fa portavoce del disagio patito dai residenti: «I cittadini sono davvero stufi, la casetta deve restare aperta in modo continuativo. Si tratta di un servizio essenziale, comodo e intelligente, usato non soltanto dai residenti ma anche da chi arriva da Castelrotto e zone limitrofe. Si risparmia denaro e si evitano di immettere nell’ambiente le bottiglie di plastica. Io stesso, ogni settimana, ne raccolgo centinaia ai bordi delle strade. Ora che la casetta è chiusa, il punto di distribuzione più vicino tra quelli appartenenti alla stessa società è in Vaccheria: chi possiede la tessera, per sfruttarla, deve andare fin lì».
Il comitato ha proposto alcune idee per arginare il problema: una, in particolare, riguarda «l’installazione di un’altra telecamera con un lampione e vista a 360 gradi al posto di uno degli alberi che sono lì davanti, ormai invasi dai pidocchi. Ma comunque chi deve trovare soluzioni è il Comune. Valuti cosa fare, se spostarla, prendere altre misure o mettere un piantone, ma la situazione va risolta al più presto».
Davide Barile
