Abitare il piemontese: la parola di oggi è Nosgnor (Padreterno, Gesù Cristo, ma anche Nostro Signore Dio)

Lo straordinario di Paolo Tibaldi 1

ABITARE IL PIEMONTESE Qualche tempo fa parlammo di sgnor, (signore), sinonimo di chi vive nell’abbondanza quando questa coincide con la serenità. Un monito fu quello di non confondere sgnor con Nosgnor, quest’ultima forma contratta di Nostr Sgnor. Quale miglior occasione per parlarne se non in questo tempo di Pasqua!

Soltanto in ambito di disperate imprecazioni Dio e Gesù Cristo vengono tradotti letteralmente, ma per quanto vi sia una sostanziale differenza teologica tra Gesù Cristo e Dio, con Nosgnor si intendono entrambi. Se Nosgnor o veu, ës voghima st’ànn ch’i ven (se Dio vuole ci vediamo l’anno prossimo); che Nosgnor a l’abia ‘n glòria (che il Signore ce l’abbia in gloria, detto di un defunto), Nosgnor o paga tard ma o paga làȓgh (Dio paga tardi ma paga con generosità), neghé Nosgnor ën cȓos (negare Gesù Cristo in croce, ossia negare l’evidenza). Avèj nosgnor mòrt ën bràss, invece, significa avere nostro Signore morto in braccio, ma il modo di dire fa riferimento all’espressione di una persona mesta, corrucciata, triste. Il riferimento è a una scultura, la Pietà di Michelangelo dove la Madonna, nella massima sofferenza, sostiene il corpo esanime del figlio Gesù.

Al contrario, la locuzione trové Nosgnor ant l’òrt significa trovare Gesù nell’orto ovvero una fortuna improvvisa, sorprendente. L’allegoria è al Vangelo di San Giovanni quando, nel giorno della Resurrezione, Maria Maddalena confonde Gesù risorto per il giardiniere di Giuseppe d’Arimatea: Hanno portato via il mio Signore e non so dove lo hanno posto. Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù che stava lì in piedi; ma non sapeva che era Gesù. Le disse Gesù: donna, perché piangi? Chi cerchi? Quella, credendo che fosse l’ortolano gli dice: Signore, se tu lo hai portato via, dimmi dove lo hai messo e io lo prenderò (Giovanni XX, 13).

Se questo modo di dire è spesso utilizzato con un senso allegro, spesso ridanciano, talvolta affettuoso, è da riferire con buone probabilità all’accostamento di Nostro Signore con l’orto. Una persona così importante (la più importante) in un luogo umile e modesto come il proprio orto è il contrasto perfetto per simboleggiare una fortuna bella e buona a portata di mano. Meglio di così non poteva proprio andare!

Paolo Tibaldi

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