Abitare il piemontese: la parola della settimana è Niss

Ematoma, livido, ammaccatura; macchia bluastro-violacea causata da contusione

Abitare il piemontese: la parola della settimana è Gionteje

ABITARE IL PIEMONTESE Chissà perché da piccolo quando mi provocavo lividi o sbucciamenti di ginocchia, c’era sempre una persona di una certa età che mi chiedeva: dì, sati ‘ndà a Bologna? (sei andato a Bologna?). Non l’ho mai capita. Ai tempi arrivai a pensare che a Bologna fossero tutti acciaccati, pieni di lividi e contusioni: uno strazio. Ancora adesso mi viene da chiedere perché proprio Bologna! Sarà che Bologna è sempre stata una zona nevralgica del traffico autostradale italiano, tanto da vantare una spiccata densità di incidenti? Sarà che il nome di questa città è la casuale fusione di due parole piemontesi bolon e dòrgna (spintone e ammaccatura), entrambe pertinenti a dei danni fisici? Ancora oggi rimane un enigma.

La parola di cui parliamo questa settimana è niss, un ematoma, un livido, la classica macchia bluastro-violacea provocata da una contusione. Niss è valido sia al singolare, sia al plurale; è valido sia come aggettivo che sostantivo. Et sei fate ‘n bel niss (ti sei fatto un bel livido); et sei tut niss (sei tutto livido). Appurato il suo significato e le sue caratteristiche più curiose, rimane da chiarire il perché ci sia una differenza così importante tra la parola stessa e la sua traduzione in lingua italiana.

Effettivamente l’etimo della voce è discusso: l’origine è probabilmente l’alterazione, con metatesi iniziale, dell’aggettivo latino mitius (comp. neutro di mitem) “alquanto mite” e, per estensione semantica, “meno valido. Il Repertorio etimologico piemontese fa riferimento a due passi del latino medievale, uno di Isidoro di Siviglia, vissuto fra il VI e il VII secolo (Etimologias XVII, 7, 10) e l’altro delle Vitae patrum, v, dove si propone l’etimo latino nixam/mixam, “susina”, con i trapassi semantici dal frutto e del suo colore rosso-violaceo al colore della pelle conseguente alle percosse. Baldinger propone, seppur con incertezza, l’etimo nescium “stupido” inteso come “negligente”. Chissà se il piemontese è la sola lingua regionale ad annoverare questa espressione!

Infine mi preme invitare a non confondere Niss con Nissa. Quest’ultima, tutt’altro che acciaccata, è una città (se non due): Nissa Marìtima, Nissa ‘d Provensa, mentre Nissa dla paja è Nizza Monferrato, proprio in Piemonte in provincia di Asti.

Paolo Tibaldi

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