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Montà, la giuria dei lettori premia Marco Mancassola

Si è chiusa domenica 4 settembre la XXV edizione del premio letterario Carlo Cocito di Montà. Il “super vincitore” è stato Marco Mancassola con Non saremo confusi per sempre (edizioni Einaudi).

Il lavoro di Mancassola è stato prima selezionato come uno dei tre vincitori scelti dalla giuria tecnica del concorso, insieme a Il primo miracolo di George Harrison (Einaudi) di Stefania Bertola e a Io cammino in fila indiana (Einaudi) di Ascanio Celestini, ed è poi risultato il più votato dalla giuria popolare, composta da cinque lettori delle biblioteche di diciassette paesi del Roero.
Nel corso della serata finale, che a causa del maltempo si è tenuta all’interno del salone RoeroExpo di piazza Vittorio Veneto e non nella tradizionale e suggestiva sede di piazza della Vecchia Parrocchia, Guido Davico Bonino, presidente della giuria tecnica, e Giovanni Tesio, che ha coordinato, hanno condotto le interviste agli autori.

«Nel mio libro», ha commentato Marco Mancassola, «ho raccolto cinque storie tratte dalla cronaca reale e dal finale drammatico, nello specifico quelle di Alfredo Rampi, Dirk Hamer, Giuseppe Di Matteo, Eluana Englaro e Federico Aldrovandi. Però alla realtà dei fatti ho affiancato una versione immaginaria; per ognuna di loro ho creato un finale diverso. Più la storia è triste e crudele e più il finale “parallelo” che ho creato è fantasioso.
È stata una scommessa, ho voluto manipolare queste storie per sopportarne la tristezza. Dei cinque, il racconto più difficile da scrivere è stato quello sulla Englaro, perché più recente.
Ma il più drammatico e significativo è sicuramente quello che “trascende” la tragica sorte di Alfredo Rampi, il bambino caduto e morto in un pozzo nel 1981 nonostante gli sforzi di una nazione intera per salvarlo. Nella mia versione il bambino non resta nel pozzo ma continua la sua caduta fino al centro della terra dove incontra i personaggio creati da Jules Verne in Viaggio al centro della Terra.
E continua a vivere con loro. Nel libro opero sempre su due piani, la cronaca è solo un trampolino per creare un secondo punto di vista, per trasformare i personaggi reali in personaggi delle fiabe. Il Cocito è il primo premio importante della mia carriera e, nel ringraziare tutti, non posso dimenticare i miei colleghi ma anche gli stessi personaggi delle mie storie. Il libro è anche il loro. Io ho solo tradotto, aggiungendoci del mio, la loro umanità».

La serata è stata allietata da intermezzi musicali di ottima qualità curati da Mario Valsania (flauto), Mario Cosco (chitarra) e Luca Panicciari (violoncello). Il premio è sostenuto, oltre che dal Comune di Montà, dalla Comunità collinare, da Provincia e Regione.

Andrea Audisio

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