Ultime notizie

Itinerari. Il sito romano nella riserva naturale: una gita ad Augusta Bagiennorum

PARCO ALPI MARITTIME Fulcro dell’area protetta che include la valle del torrente Mondalavia, il sito archeologico di Augusta Bagiennorum, in frazione Roncaglia di Bene Vagienna, è la meta ideale per una gita fuori porta. Fondata nell’ultimo quarto del I secolo a.C., la città aveva un ruolo strategico nei traffici tra la Pianura padana, le valli degli affluenti del Po, il mare e i valichi d’Oltralpe.

Le sue rovine distano due chilometri da Bene Vagienna: furono scoperte tra il 1892 e il 1909 dagli studiosi Giuseppe Assandria e Giovanni Vacchetta che, affittando i campi dai contadini, condussero diverse campagne di scavo. Emerse in questo modo un insediamento a forma trapezoidale esteso per circa 21 ettari, delimitato da una palizzata in legno, torri angolari in muratura e due porte d’accesso monumentali.

Il sito romano nella riserva naturale: una gita ad Augusta Bagiennorum

Il punto d’inizio del percorso di visita, della durata di circa un’ora, è la chiesetta campestre di San Pietro, costruita nei pressi dei resti dell’acquedotto romano: l’edificio ospita un ciclo di affreschi tardo-gotici. Percorrendo la strada sterrata che ricalca il tracciato del decumano si raggiunge il foro, l’antico cuore di Augusta Bagiennorum. L’area è divisa in due dal decumano: a Nord-ovest sorgevano, su un’altura artificiale, il Capitolium, tempio dedicato a Giove, Giunone e Minerva, basilica, terme e gli edifici civili. In epoca medievale il tempio divenne una chiesa, come dimostrano le tombe rinvenute attorno alla sua base. Il pezzo forte del percorso è il teatro romano: scoperto già alla fine dell’Ottocento venne riportato alla luce, integrato con ricostruzioni e aperto al pubblico nel 1957: il tempio dedicato a Bacco, che sorgeva nel quadriportico costruito sul retro della struttura, fu convertito, fra il IV e VII secolo d.C., come mostrano i basamenti murari, in una basilica paleocristiana.

Il teatro si sviluppava su due ordini di gradinate con un diametro di 57 metri, una capienza di 3mila spettatori e un’orchestra di forma semicircolare. La scena, lunga 42 metri, si apriva sul proscenio con tre porte per gli attori. Fuori dalla città è visibile l’anfiteatro: la struttura di forma ellittica era pensata per gli spettacoli dei gladiatori. Edificata poco dopo la fondazione della città, fu utilizzata fino al III secolo d.C: se ne vede solo una metà, portata alla luce dagli scavi dei primi anni 2000, la parte restante è ancora da indagare. Per concludere la visita è consigliata una tappa nel centro di Bene Vagienna, al Museo archeologico di palazzo Lucerna di Rorà: nato a inizi 900, ammodernato nel 2016 ospita i reperti rinvenuti da Assandria e Vacchetta e degli scavi effettuati nel Novecento.

 Giorgia De Carolis

Sfoglia lo speciale

Speciale itinerari

NON PUBBLICARE Itinerari. Le vie d’acqua dell’antica Pombia
Altre notizie

Itinerari. Le vie d’acqua dell’antica Pombia

2 Agosto 2023 0

PARCO DEL TICINO E LAGO MAGGIORE Tra i Comuni più interessanti del Parco del Ticino e Lago Maggiore c’è Varallo Pombia. Il Municipio ha sede nella villa Soranzo, edificio costruito a cavallo tra il Cinquecento […]

NON PUBBLICARE Itinerari. Verbania, Fondo Toce e il lago
Altre notizie

Itinerari. Verbania, Fondo Toce e il lago

1 Agosto 2023 0

PARCO DEL TICINO Raffinate atmosfere urbane che si uniscono ad affacci sul lago e aree umide oggi incluse fra le zone protette: fare una gita a Verbania vuol dire unire tante esperienze in una. La […]

Bozza automatica 597
Altre notizie

Itinerari. Seguendo le tracce del lupo a Entracque

29 Luglio 2023 0

PARCO ALPI MARITTIME Le vicende millenarie del lupo, tornato di recente a popolare l’arco alpino e la pianura piemontese con le vestigia della grande stagione del boom economico: Entracque è il luogo dove passato recente e […]

Banner Gazzetta d'Alba