Itinerari. Oltre lo spartiacque: tour nei centri di Alto e Caprauna

PARCO ALPI MARITTIME Il parco Alpi marittime gestisce, al di fuori dei Comuni che ne costituiscono l’area, venti siti di protezione speciale nelle montagne del Sud della Granda. Tra queste vi è il territorio dei Comuni di Alto e Caprauna, due paesi piemontesi con una caratteristica molto particolare: sono gli unici a trovarsi totalmente oltre lo spartiacque padano-
ligure. Detto brevemente, ogni goccia di pioggia caduta lì terminerà la propria corsa nel Mar Ligure invece che nel Po.

La Valle di Alto e Caprauna, nelle Alpi liguri, è solcata dal rio Pennavaire che prosegue in Liguria a Nasino, Castelbianco e Cisano, sfociando nel fiume Neva. L’atipicità di quest’ultimo lembo di Piemonte si nota già dalla vegetazione, riconducibile alla macchia mediterranea, e al clima secco. La parlata locale è un dialetto ligure. I due centri, infine, hanno come punto di riferimento Albenga.

Oltre lo spartiacque: tour nei centri di Alto e Caprauna
Colle Caprauna (foto Davide Barile).

Per raggiungerli, si percorre la statale 28 del Colle di Nava fino a Cantarana, frazione di Ormea. In poco più di otto chilometri si arriva al Colle di Caprauna, dopo aver superato il Passo di Prale. Siamo a 1.379 metri, lungo l’Alta via dei monti liguri, il percorso escursionistico che va da Ventimiglia a Ceparana (La Spezia) seguendo lo spartiacque. Dal colle si possono intraprendere numerose camminate: per chi non è molto allenato si può agevolmente raggiungere, in circa un’ora e mezza, la vetta del monte Dubasso (a 1.538 metri di quota).

Scendendo sulla provinciale per sei chilometri, si giunge a Caprauna. Il paese, meno di cento abitanti, è a 959 metri di quota. Nel luogo, nascosto e dall’incerta pronuncia, si coltiva un ortaggio divenuto, nel 2003, presidio di Slow food. Si tratta dell’omonima rapa, frutto dal colore giallo e il sapore delicato e dolce. È interessante andare alla ricerca dei pochi produttori rimasti, che la accudiscono su fasce di terra dissodate e rette da muretti a secco: le terrazze. Parlare con loro sarà un modo per riscoprire i tempi lenti della natura e della vita, lontano dalle città.

Da non perdere è il Museo etnografico, aperto nel 2000, con le testimonianze della vita contadina di un tempo. Lo scorso anno è stato inaugurato il mosaico murale più esteso d’Europa, lungo 28 metri e alto tre. Per realizzalo, con mattonelle colorate, c’è voluto più di un anno, con la collaborazione di molti paesani, incluso il sindaco. Raffigura le attrazioni e le attività che si possono svolgere in paese.

Proseguendo per sette chilometri si arriva ad Alto, posto a 650 metri di quota: il borgo conta meno di 150 abitanti. Il centro è dominato dal castello dei conti Cepollini, risalente al Trecento. Camminare nel- l’abitato sarà come compiere un salto nel passato, tra case in pietra, carruggi e archi, con laggiù, al fondo, l’azzurro del mare.

Da Alto si può raggiungere, con una piacevole escursione a piedi o, attraverso la stretta strada, in automobile o altri mezzi, il santuario della Madonna del lago, distante circa cinque chilometri. La salita, pure nelle torride estati, sarà piacevole e ombreggiata, grazie alle estese pinete della zona. Arrivati alla meta, parrà davvero strano trovarsi in un tipico paesaggio alpino che, generalmente, si immagina possa esistere solo in luoghi ben più a Nord. La chiesa è originaria del Seicento, poi rimaneggiata a metà Ottocento. Il lago da cui prende il nome il santuario è un piccolissimo ma suggestivo specchio d’acqua. Attorno, prati, panchine e aree attrezzate permetteranno di improvvisare picnic e grigliate.

Attraverso un sentiero si arriva a un cippo, posto nel luogo in cui fu ucciso il partigiano garibaldino Felice Cascione, nome di battaglia U megu (il medico, in ligure). Nativo di Imperia, con la sua banda partì dai dintorni di Diano Marina per arrivare nell’entroterra. Fu tradito dai fascisti che, in precedenza, aveva graziato. Il suo lascito include la stesura del più celebre inno partigiano, Fischia il vento. Alto lo ricorda anche, dal 2008, con un murale all’ingresso del paese e una mostra fotografica permanente nell’oratorio di San Bartolomeo. Dalla lapide, ogni anno, la prima domenica di agosto si svolge il raduno interregionale partigiano, con le Anpi del basso Piemonte e della Liguria.

Davide Barile

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